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Oro - S.M. May

Titolo: ORO (Oro #1)
Autore: S.M. May
Editore: Autopubblicato
Pagine: 256
Prezzo: 2,99€ (ebook) 9,98€ (cartaceo)

Voto: 4/5

Trama: 
Il detective di classe A6 Sapphire Crissen non ha mai imparato la sottile arte della diplomazia e del rispetto delle gerarchie. 
Per questo il suo Distintivo è a rischio, e qualcuno tra i suoi superiori ha deciso di fargliela pagare. Crissen dovrà affiancare un ufficiale della Milizia imperiale per risolvere un caso spinoso sul pianeta di Arces. 
Il capitano Jen Adur appartiene ai nerduriani, un popolo poco conosciuto e su cui circolano parecchie leggende. 
Di certo, è una creatura tanto affascinante quanto infida, cosa che il detective imparerà ben presto a proprie spese.
Dalla capitale dell’Impero ai mercati sotterranei di Arces, dalle foreste nere di Nerdur all’arena insanguinata di Pikaen, dalle trame dei contrabbandieri agli intrighi dell’aristocrazia, dalla sofferenza degli schiavi alle lame impietose dello skullball, Sapphire dovrà affrontare una missione delicata, un lungo viaggio per scoprire la verità, ma anche parecchie cose sulla sua stessa natura e su quella del suo capitano.
Perché non è ORO tutto ciò che luccica, e quasi sempre le apparenze ingannano… 

Recensione:
Dopo molto tempo torno a recensire ed eccomi, in particolare, con S.M. May, autrice che già conosco e che ho avuto modo di apprezzare in passato.
Oro inizia seguendo le indagini per l'omicidio del nobile Lord Frances con la molto improbabile squadra formata dal nobile nerduriano Jen Adur e dal detective trentoniano Sapphire Crissen. Sebbene il libro sia godibile e comprensibile tranquillamente da solo, voglio ricordare che l'opera è preceduta da Il sangue non è acqua (che ho recensito in passato qui), racconto lungo in cui si parla proprio di Lord Frances e delle circostanza della sua morte. 
Come avevo previsto dalla lettura del breve prequel, l'universo creato dall'autrice è qui analizzato in modo più esteso e completo. L'autrice ha creato non solo un mondo ma un intero universo, ricco di pianeti abitati e conquistati, governato da un'aristocrazia viziata e interessata quasi solo al potere e al denaro, in cui ingiustizie e pregiudizi si diffondono serenamente.
I personaggi sono ben trattati. I due protagonisti sono molto diversi e allo stesso tempo molto simili nei loro problemi e dubbi interiori. Jen Adur (che chi ha letto il racconto conosce già) è rinchiuso nella sofferenza del suo popolo e dei propri errori, spinto dal desiderio di giustizia e di libertà. Il suo atteggiamento nei confronti del compagno di squadra oscilla tra il fastidio per i comportamenti e la mentalità del poliziotto e la curiosità e l'interesse. Lo stesso si può dire del trentoniano, che cerca di mantenere, fallendo, un distacco dal suo superiore, verso il quale prova un'attrazione irresistibile, e allo stesso tempo cerca di frenare il suo temperamento istintivo per evitare altri guai. Ho apprezzato queste contraddizioni interne, che donano ai personaggi tratti più credibili e verosimili, seppur nei limiti di razze aliene e uomini del futuro. Ho anche molto apprezzato il modo, sebbene non molto approfondito, in cui l'autrice ha analizzato e affrontato la particolare natura di Jen.
La storia, che alterna il punto di vista di Jen a quello di Sapphire, mi ha preso "a fasi", c'erano dei momenti in cui, in tutta onestà, mi sembrava prevedibile e quasi noiosa, nonostante questo trovo che il tutto sia stato trattato bene. Infatti il libro è diviso in più fasi, ognuna con un climax e una parte conclusiva, che spezza un po' la storia nel suo complesso. In definitiva, tuttavia, ci si ritrova coinvolti e desiderosi di proseguire nella lettura. 
Qualche refuso c'è, ma sono pochi e trascurabili come normali piccole sviste presenti in ogni libro. La prosa è pulita e scorrevole e riesce bene a stuzzicare la fantasia del lettore, trascinandolo in mondi lontani. Una cosa che invece mi ha fatto storcere un po' il naso è la ripetizione, un po' troppo presente, di alcune cose, come la descrizione delle caratteristiche fisiche dei protagonisti.
Nota per me negativa è la copertina, che non mi è molto piaciuta, ma è un fatto di gusti personali. Piccola chicca che mi ha fatto molto piacere è, invece, un particolare sulla storia di Nerdur che avevo ricollegato mentalmente a uno dei racconti della raccolta Le viaggiatrici d'inverno della stessa autrice (anche questo recensito da me qui). Ho scoperto, infatti, che era esatto e mi ha fatto piacere trovare un collegamento tra le varie opere.
In definitiva merita un punteggio alto e ne consiglio l'acquisto e la lettura un po' a tutti, soprattutto se amate storie di mondi lontani e lotte contro le ingiustizie.

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